Situazione surreale e di totale sbando in casa Inter. La squadra di Conte non si è saputa rialzare e rispondere sul campo nonostante la vittoria sul Torino nell'ultima giornata di campionato, ma n successo che è arrivato con grande fatica e superficialità, mostrando segnali negativi di cui manca qualcosa che possa incidere. Come dal resto niente ha inciso, neanche gli acquisti espressi da Conte arrivati in estate, a partire da Arturo Vidal. Il suo inizio non positivo di stagione ha dato riscontro anche ieri sera, con l'espulsione appena al 33' dopo aver ricevuto un doppio giallo per proteste in pochissimi secondi. La reazione rabbiosa del cileno infatti non ha temuto il direttore di gara che non ci ha pensato un secondo per espellere il giocatore. Proprio lui, il pupillo di Antonio Conte dove alla Juventus insieme hanno fatto grandi cose, e che si è voluto portare con sè il centrocampista anche ai rivali dell'intera per dare una svolta e maggior qualità al suo centrocampo, privo di esperienza e che garantisse la giusta presenza fisica in mezzo al campo. Tutto questo non ha funzionato, un momento in cui i meccanismi stanno andando oltre oceano e allo sprofondo, con un Conte spesso contestato dai tifosi. E se il problema principale fosse lui? Una domanda bisogna farsela. Scelte troppo severe, l'esempio è Eriksen, dove fin qui non è praticamente mai stato schierato e coinvolto in partite di spessore e mai reso utile all'interno dei suoi meccanismi tattici, per un giocatore che ha dimostrato il suo valore col Tottenham e la sua caratura anche a livello europeo. Così come Hakimi e Kolarov: il terzino marocchino era atteso come uno dei migliori acquisti e per la definitiva esplosione dopo le due eccellenti stagioni col Borussia Dortmund. L'esterno sinistro Kolarov per garantire esperienza sulla fascia, ma fin qui solo disastri. Adesso Conte senza troppa frenesia dovrà ricompattare una squadra persa in questo inizio, riprendendo la marcia giusta e farla camminare nei binari esatti.